Il paesaggio carsico
Nel territorio del Parco prevalgono i calcari mesozoici con strati di dolomiti, ma anche la dolomite stessa. Il rapporto tra le dolomiti meno permeabili o impermeabili e i sedimenti calcarei rocciosi e permeabili del periodo giurassico e cretaceo ha condizionato la formazione di tutto ciò che oggi possiamo ammirare in questo parco nazionale. Le specifiche caratteristiche idrogeologiche delle rocce hanno reso possibile la conservazione dell’acqua nelle rocce dolomitiche del periodo triassico, ma anche la formazione della gola nei sedimenti calcarei del periodo cretaceo. Per questo motivo il sistema lacustre del Parco si suddivide in Laghi Superiori e Laghi Inferiori. I Laghi Superiori dominano il sistema lacustre sia per volume, sia per spazio occupato. Formatisi sul substrato dolomitico, hanno sponde più ampie, frastagliate e docili rispetto a quelle dei Laghi Inferiori, e comprendono i seguenti laghi: Prošćansko (jezero), Ciginovac, Okrugljak, Batinovac, Veliko jezero, Malo (jezero), Vir, Galovac, Milino (jezero), Gradinsko (jezero), Burget e Kozjak. I Laghi Inferiori, invece, sono nati in una stretta gola calcarea caratterizzata da sponde scoscese e erte, e comprendono i laghi Milanovac, Gavanovac, Kaluđerovac e Novakovića Brod. I laghi più estesi sono il Kozjak e il Prošćansko. Si ritiene che l’accumulazione dell’acqua lacustre sia avvenuta tra 12.000 e 15.000 anni orsono, grazie alla presenza delle barriere tufacee.
Il sottosuolo
Nell’area del Parco sinora sono stati censiti ben 114 siti carsici di rilievo speleologico. Nel novero sono stati compresi anche fenomeni carsici localizzati oltre i confini del Parco, entro un perimetro di circa 500 m dai confini ufficiali. Per tipologia dei siti speleologici individuati nel territorio del Parco, diciamo subito che prevalgono i pozzi (inghiottitoi o “foibe”). Su 114, ben 82 (ossia il 72%) sono pozzi, mentre i restanti 32 siti (ossia il 28%) sono grotte o caverne, e dunque siti che si sviluppano in senso orizzontale. Per quanto riguarda le dimensioni, dominano i siti più piccoli (con profondità e lunghezza inferiori ai 50 m): in tutto il Parco se ne contano ben 91. I siti medio – grandi (con profondità e lunghezza comprese tra i 50 e i 500 m) sono 23, ossia il 20% del totale. La lunghezza complessiva dei siti sinora esplorati è di 1.664 m, la profondità complessiva è di 2.251 m. Di siti di grandi dimensioni, invece, che per profondità o lunghezza superano i 500 m, non ne sono stati ancora trovati.
Dal punto di vista morfologico, i siti più significativi sono il pozzo di Čudinka (-203 m) e il pozzo sul Vršić (-154 m, lungo 110 m). Il pozzo di Čudinka è interessante anche per il fatto che si sviluppa in un unico ampio inghiottitoio verticale che per tanto tempo era considerato tra i più profondi della Croazia. Accanto ad essi, per le loro dimensioni spiccano anche alcune grotte (špilje in croato) nell’area dei laghi – la Mračna špilja (160 m), la Golubnjača (145 m) e la Grotta della fata (vila) Jezerkinja (104 m), oltre alla Golubnjača sull’Homoljačko polje (153 m). La Grotta della fata Jezerkinja, la Šupljara e la Golubnjača sono tutelate anche come monumenti geomorfologici naturali dal lontano 1964. Poiché nella caverna Rodića, presso la Sertić Poljana, e nella Mračna špilja, in prossimità dei Laghi Inferiori, sono state rinvenute ossa dell’orso delle caverne, queste località vengono anche considerate siti paleontologici di grande rilievo. Le ultime esplorazioni sistematiche dei siti speleologici del Parco Nazionale Plitvička jezera, avvenute nel corso degli anni Sessanta del secolo scorso, avevano un carattere prettamente preliminare.